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Etica e Intelligenza Artificiale: L'equilibrio nel marketing

Dec 05, 2025 10 min di lettura Noel Nuccioni
illustrazione che mostra icone di diverse funzioni IA

L’intelligenza artificiale è ormai parte integrante della nostra vita quotidiana e alla portata di tutti. Per una piccola impresa, questa facilità d’uso dell’IA rappresenta una risorsa incredibile, soprattutto nel terreno fertile del marketing, dove permette di fare molto anche con risorse limitate e un team ridotto. Probabilmente la stai già usando, o stai almeno pensando a come integrarla nella tua strategia per proporre suggerimenti di prodotto più azzeccati, per creare contenuti iper-personalizzati o per inserire un assistente virtuale nel tuo sito. 

O forse sei uno dei molti che sollevano preoccupazioni etiche concrete. Cosa significa l’uso dell’intelligenza artificiale per la privacy? Per la creatività? Per la trasparenza e l’equità? Per l’ambiente?

In questo articolo affronteremo la questione da due prospettive: filosofica e pratica. Analizzeremo le implicazioni etiche più rilevanti, i requisiti legali europei definiti dall’AI Act e mostreremo come usare strumenti AI come chatbot, ChatGPT, algoritmi di targeting e analisi dati in modo responsabile, chiaro e applicabile alla vita quotidiana della tua azienda, senza ricorrere a termini tecnici o complicati.

L’obiettivo è fornirti un quadro concreto per integrare l’IA in modo etico nel marketing, proteggendo clienti e brand, senza sacrificare l’efficienza e la creatività.

Cosa sono le integrazioni AI nel marketing?

Quando si parla di integrazione di intelligenza artificiale nel marketing, si abbraccia un insieme vastissimo di applicazioni, dalla stesura di testi email più incisivi alla capacità di anticipare chi è più propenso a completare un acquisto. Il tutto con una velocità e una scalabilità che fino a pochi anni fa erano fuori portata per qualunque team, soprattutto per le piccole imprese. 

Oggi questi strumenti possono automatizzare, analizzare, personalizzare, generare contenuti (scritti, immagini, video, audio) e prevedere comportamenti. Le attività di marketing che possono essere trasformate da queste tecnologie includono:

  • Il targeting delle campagne
  • La produzione di contenuti
  • La definizione di strategie SEO e l’ottimizzazione in sé
  • La pianificazione editoriale
  • La segmentazione del pubblico
  • La gestione delle campagne pubblicitarie
  • La creazione di reportistica avanzata
  • L’ottimizzazione continua del funnel di marketing

In pratica, tutto ciò che richiede analisi rapide, iterazioni frequenti e una personalizzazione che un team umano, da solo, non riuscirebbe a mantenere con la stessa efficienza. Un piccolo consiglio: se vuoi capire come sfruttare ancora meglio queste potenzialità nel marketing, intanto che leggi questo articolo puoi scaricare il nostro manuale gratuito sui prompt ChatGPT.

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Utilizzo di Google reCAPTCHA. Si applicano l'Informativa sulla Policy e i Termini di Servizio

Qual è il ruolo dell’etica nell’intelligenza artificiale?

L’etica dell’intelligenza artificiale è un campo relativamente nuovo e multidisciplinare che studia come massimizzare gli effetti positivi dell’IA riducendo al minimo rischi e conseguenze negative, prevenendo discriminazioni e garantendo trasparenza

Negli ultimi anni, con la crescente integrazione dell’IA artificiale nel lavoro, l’interesse per questioni di etica e intelligenza artificiale è cresciuto esponenzialmente, dapprima nelle comunità di ricerca e data science, poi a livello globale. Mentre qualche tempo fa la questione si poteva considerare puramente filosofica, adesso tocca qualsiasi azienda che utilizzi tecnologie AI, infatti sono state introdotte normative e leggi specifiche per assicurare un uso responsabile dell’intelligenza artificiale.

Nel 2021 l’UNESCO ha pubblicato una serie di raccomandazioni rivolte soprattutto a Stati e istituzioni, da usare come guida nello sviluppo di leggi e strategie sull’intelligenza artificiale. A queste, nel 2024 si è affiancato l’AI Act della Commissione Europea, un regolamento con forza vincolante che stabilisce obblighi precisi e sanzioni in caso di non conformità. Integrare i principi etici significa quindi non solo rispettare la legge, ma anche proteggere la reputazione della tua azienda e rafforzare la fiducia dei clienti.

Principali questioni etiche legate all’IA
Privacy e responsabilità dei dati Assicurarsi che i dati raccolti siano trattati correttamente e che le decisioni automatiche siano tracciabili. Ad esempio, un sistema di email marketing dovrebbe registrare chi ha autorizzato il trattamento dei dati oltre a chi ha interagito con i contenuti.
Equità Evitare discriminazioni nei confronti di utenti o segmenti di mercato. Un algoritmo di targeting non dovrebbe favorire un gruppo rispetto a un altro.
Fruibilità delle informazioni Poter comprendere come l’IA prende decisioni.
Robustezza Assicurarsi che i sistemi AI siano affidabili e resistenti a errori o attacchi per proteggere i dati raccolti.
Trasparenza  Informare chiaramente quando un contenuto o una decisione proviene da un’IA.
Sostenibilità ambientale Il consumo energetico e di acqua degli utilizzi dell’intelligenza artificiale.
Inclusione Progettare sistemi accessibili a tutti, evitando di escludere utenti per ragioni culturali, etniche, economiche, fisiche, di genere o orientamento.
Arbitrio morale Valutare gli impatti delle decisioni automatiche e decidere quando è necessario l’intervento umano.
Allineamento ai valori Garantire che l’IA rispetti principi aziendali e sociali.
Responsabilità Sapere chi è responsabile in caso di errore o danno.
Fiducia Costruire relazioni solide con clienti e utenti attraverso pratiche corrette.
Uso improprio della tecnologia Prevenire manipolazioni o applicazioni scorrette, come spam invasivo o profilazioni aggressive.

Alcuni problemi di etica come la sostenibilità ambientale, non interessano tanto il livello individuale quanto quello dei provider: ogni singola query di un modello come ChatGPT consuma acqua e energia, ma si tratta di quantità irrisorie rispetto al consumo necessario per addestrare i modelli IA. In questi casi, la responsabilità ricade sui provider e sulle compagnie che gestiscono i data center.

Tuttavia, esistono molte azioni concrete che puoi implementare subito a livello tua attività per usare l’IA in modo etico. Nel prossimo paragrafo vedremo i principi di base e i regolamenti dell’etica AI applicabili al marketing, seguiti da scenari pratici su come implementarli nel tuo lavoro quotidiano.

Principi e linee guida per fare marketing in modo etico con l’IA

Dal punto di vista normativo, l’AI Act della Commissione Europea adotta un approccio basato sul rischio. I sistemi di IA sono classificati in quattro categorie (rischio inaccettabile, alto, limitato e minimo) stabilendo obblighi o divieti diversi a seconda della gravità

Il regolamento si applica non solo a chi sviluppa tecnologie di intelligenza artificiale, ma anche a chi utilizza strumenti di terze parti come chatbot, generatori di contenuti o piattaforme di marketing con capacità AI (che in questo caso saresti tu).

Ovviamente, per chi sviluppa le tecnologie IA le linee guida sono molto più severe, mentre chi si limita semplicemente all’uso di applicazioni IA ha oneri più leggeri, ma comunque concreti. Per il marketing e le PMI in particolare, la maggior parte dei sistemi rientra in rischio limitato (chatbot, AI generative, personalizzazione) o rischio minimo (strumenti di produttività). Gli obblighi principali sono:

grafica riassuntiva dei 4 punti del paragrafo seguente su come fare marketing etico con l'IA
  • Scegliere provider conformi: se si utilizzano strumenti ad alto rischio (ad esempio piattaforme di targeting avanzato che profilano utenti sulla base di dati sensibili), occorre rivolgersi a fornitori già conformi all’AI Act.
  • Trasparenza: informare sempre l’utente quando interagisce con un chatbot e identificare chiaramente i contenuti generati da intelligenza artificiale, evitando che vengano scambiati per comunicazioni umane.
  • Supervisione umana: le decisioni critiche che impattano le persone (come offerte altamente personalizzate basate su segmentazione sensibile, messaggi automatici a clienti vulnerabili, promozioni legate a comportamenti di acquisto particolarmente sensibili o dati psicografici) non devono essere affidate unicamente all’IA. L’intervento umano è ciò che trasforma l’intelligenza artificiale in uno strumento di supporto e non in un sostituto del giudizio, della creatività o dell’esperienza professionale.
  • Uso responsabile: include il rispetto della privacy (conformità a GDPR e altre normative regionali ma anche la limitata esposizione dei dati privati ​​quando si utilizzano strumenti di IA esterni), l’equità e la non discriminazione (evitare contenuti discriminatori, stereotipi o riproduzione di bias dovuti a dati di addestramento a loro volta biased) e la tutela dell’autonomia dell’utente (impedire la diffusione di contenuti imprecisi, ingannevoli o manipolatori).

Questi principi costituiscono le fondamenta per un marketing basato su intelligenza artificiale responsabile e sostenibile, indispensabile per costruire un brand affidabile e duraturo, capace di guadagnare fiducia e consolidare la reputazione sul lungo termine.

Come integrare le considerazioni etiche dell’IA nel marketing

Stabilire un quadro etico aziendale per l’uso dell’intelligenza artificiale può sembrare un compito complesso, ma in realtà si tratta di fissare regole chiare e assicurarsi che tutti i membri dell’attività ne siano consapevoli. Ecco i passaggi fondamentali:

  • Mappa gli usi dell’IA nel business: individua dove già utilizzi l’intelligenza artificiale, anche in modo informale, e dove prevedi di implementarla in futuro. Capire casi d’uso specifici (customer service, analisi dati, automazione marketing) è il primo passo per identificare rischi etici potenziali.
  • Coinvolgi tutti i team: crea un piccolo gruppo con competenze diverse, includendo IT, HR, legale o compliance (se presente) e management. Così avrai una visione completa e bilanciata dei rischi e delle opportunità.
  • Definisci i principi etici non negoziabili per l’azienda: scegli, sulla base delle linee guida generali e dei valori del brand, i principi più rilevanti che diventeranno il punto di riferimento per ogni decisione legata all’IA.
  • Comunica l’impegno internamente ed esternamente: spiega ai dipendenti perché l’etica è importante e come influenzerà il loro lavoro. Comunica inoltre ai clienti e ai partner l’approccio responsabile adottato, rafforzando fiducia e reputazione.

Non tutti gli strumenti o scenari di uso dell’IA comportano gli stessi rischi o sollevano le stesse questioni etiche. Per rendere queste indicazioni davvero operative, le analizziamo caso per caso, valutando i benefici, i rischi e i punti ciechi etici di ciascun utilizzo. In questo modo l’etica non resta un concetto astratto, ma diventa concreta e direttamente applicabile alle attività di marketing quotidiane.

Caso studio 1: Creazione di contenuti e IA generativa

Gli strumenti di intelligenza artificiale generativa come ChatGPT, Jasper o DALL·E sono ormai parte integrante di ogni kit di marketing. Si usano più comunemente per le descrizioni di prodotto, per gli articoli dei blog e per le campagne pubblicitarie.

screenshot del generatore di testo  IA integrato allo Strumento di Email Marketing di SiteGround

Rischi principali

  • Trasparenza: i lettori potrebbero dare per scontato che il contenuto sia stato creato da un umano, compromettendo fiducia e credibilità, soprattutto in ambito informativo, educativo, di thought leadership o di customer support.
  • Sicurezza delle informazioni: inserire dati sensibili in piattaforme pubbliche può esporre la tua azienda e i clienti a rischi di privacy o di utilizzo improprio.
  • Plagio e originalità: i contenuti generati possono replicare troppo da vicino materiale esistente, rischiando problemi di copyright o mancanza di attribuzione.
  • Autenticità del brand: senza supervisione umana, i contenuti possono risultare privi di sfumature, emotività o coerenza con il tono del brand.

Suggerimenti pratici

  • Etichetta chiaramente i contenuti generati dall’intelligenza artificiale quando appropriato.
  • Limita l’uso di dati sensibili in strumenti non sicuri: tratta l’IA come un collaboratore esterno, con regole e limiti precisi.
  • Formula prompt precisi per ottenere output personalizzati, poi rielabora per renderli veramente originali.
  • Mantieni sempre il controllo umano: l’intelligenza artificiale è uno strumento creativo, non un sostituto del pensiero e della prospettiva umana.
  • Usa tool di verifica del plagio e strumenti di editing per garantire qualità e originalità.

💡Consiglio💡
Con la crescente diffusione dei contenuti basati sull’intelligenza artificiale su blog, landing page e risorse di campagna, è importante assicurarsi che continuino ad emergere nei risultati di ricerca. È qui che entra in gioco l’ottimizzazione per la nuova SEO e per i motori generativi (GEO) come ChatGPT, Perplexity e le AI Overview ​​di Google. 

Caso studio 2: Analisi predittiva

L’analisi predittiva basata sull’IA permette di identificare trend, segmentare clienti e prevedere comportamenti, dal rischio di abbandono alla probabilità di acquisto.

Rischi principali

  • Privacy dei dati: i modelli predittivi utilizzano grandi quantità di dati comportamentali e demografici, spesso raccolti passivamente. Se i clienti non sono consapevoli o non hanno dato consenso esplicito, si rischiano violazioni di normative sulla privacy.
  • Bias: dati di training che riflettono disuguaglianze reali possono far sì che il modello riproduca discriminazioni. Ad esempio, un algoritmo che identifica come target ideale per corsi o servizi professionali solo gli uomini, ignorando le donne, basandosi su bias scorretti.
  • Over-targeting: prevedere comportamenti non significa manipolare i clienti. Il targeting eccessivamente personalizzato può risultare invasivo o sfruttare vulnerabilità emotive, ad esempio mirare a utenti durante sessioni notturne per stimolare acquisti impulsivi.

Suggerimenti pratici

  • Chiarisci il consenso: assicurati che i dati siano raccolti eticamente e in modo trasparente. Aggiorna le privacy policy per riflettere l’uso effettivo dei dati.
  • Fai test di equità: esegui audit regolari dei modelli per individuare risultati discriminatori e correggi dataset o algoritmi se necessario.
  • Sii cosciente della pressione che crei: usa i modelli per aiutare i clienti a trovare ciò di cui hanno bisogno, non per creare urgenza artificiale o spinte all’acquisto.
  • Fai revisioni cross-funzionali: coinvolgi considerazioni legali, di compliance ed etica, soprattutto nei casi sensibili, per assicurarti che gli strumenti predittivi siano coerenti con i valori e le responsabilità aziendali.

Caso studio 3: Personalizzazione

A tutti piacciono i buoni consigli, come la scelta di un prodotto perfetto o una pubblicità che sembra fatta apposta per te. Ma c’è una linea sottile tra utile e invasivo.

Rischi principali

  • Manipolazione: guidare un cliente verso un prodotto è utile, ma spingerlo a spendere di più o cliccare rapidamente, sfruttando trigger emotivi, diventa sfruttamento.
  • Equità: gli algoritmi determinano chi vede cosa, ma possono favorire certi gruppi demografici o rinforzare stereotipi (es. di genere) e contribuire ad un’esperienza spiacevole.
  • Trasparenza dei dati: gli utenti devono sapere come e perché vedono determinati contenuti. Se l’algoritmo sembra sapere troppo senza consenso, si generano preoccupazioni sulla privacy.

Suggerimenti pratici

  • Guida senza forzare: usa la personalizzazione per suggerire, non per imporre. Ad esempio, “Ecco cosa potrebbe piacerti” è meglio di “Compra subito o perdi l’offerta”.
  • Fai audit di equità: verifica chi riceve certe raccomandazioni e chi no, testando diversi profili per assicurarti che il motore non sia discriminatorio.
  • Spiega il funzionamento: un semplice messaggio “Ti consigliamo questo in base alle tue ultime visualizzazioni” aumenta trasparenza e fiducia, riducendo la sensazione di invasività.

Caso studio 4: Chatbot e assistenti virtuali

I Chatbot e gli assistenti virtuali basati sull’intelligenza artificiale sono ormai onnipresenti, rispondono a FAQ, aiutano a tracciare ordini e guidano decisioni d’acquisto. Sono efficienti, disponibili 24h e capaci di gestire un numero sorprendente di richieste senza intervento umano.

screenshot dell'assistente IA di SiteGround

Rischi principali

  • Disclosure: gli utenti spesso presumono di parlare con una persona. Se il bot non è chiaramente identificato come IA, può creare frustrazione e sfiducia, soprattutto in conversazioni sensibili.
  • Accuratezza: i bot riflettono la qualità dei dati e delle regole con cui sono stati addestrati. Risposte incomplete, obsolete o errate possono avere conseguenze reali sulle decisioni dei clienti
  • Mancanza di empatia: i bot non hanno emozioni, ma vengono usati in situazioni delicate come reclami o problemi con prodotti. Le risposte troppo “robotiche” risultano fredde e le risposte eccessivamente umane da parte di un bot possono apparire manipolative e inquietanti e minare la fiducia e le vendite future.

Suggerimenti pratici

  • Fai chiarezza fin dall’inizio: imposta i chatbot per aprire ogni interazione con “Ciao! Sono un assistente IA, qui per aiutarti” in modo da gestire le aspettative e costruire fiducia.
  • Stabilisci limiti intelligenti: fai in modo che i chatbot riconoscano quando passare la conversazione a un umano, soprattutto in questioni complesse, delicate o emotive.
  • Forma i bot attentamente: usa modelli RAG per garantire risposte coerenti con policy e aggiornare regolarmente contenuti e inventario.
  • Trova l’equilibrio nell’intelligenza emotiva: imposta i chatbot per delle risposte che mostrano comprensione (usa messaggi come “Quello che ti è successo è frustrante…”) ma senza passare oltre e indurre gli utenti a credere che stiano parlando con una persona. In caso un utente mostri forte frustrazione, trasferisci sempre a un operatore umano.

Caso studio 5: Algoritmi di targeting pubblicitario

Il targeting pubblicitario basato sull’IA è ciò che rende gli annunci sorprendentemente pertinenti: lo sconto per le scarpe che stavi giusto per acquistare l’altro giorno, l’ad per quella friggitrice ad aria che hai googlato solo una volta, la pubblicità per quel volo a cui hai solo pensato l’altro giorno mentre aspettavi dal dentista. Questo tipo di targeting è potente ed efficiente, ma la precisione può generare dubbi su privacy, equità e consapevolezza degli utenti.

Rischi principali

  • Sorveglianza: il comportamento tracciato su siti, app e dispositivi può sembrare stalking digitale. Quando le persone si sentono osservate anziché comprese, la fiducia diminuisce.
  • Bias algoritmico: i modelli apprendono da dati che riflettono disuguaglianze reali. Questo può far sì che certe categorie vengano escluse, stereotipate o manipolate, ad esempio un targeting aggressivo di utenti finanziariamente vulnerabili per offerte di credito che spingono all’indebitamento.
  • Trasparenza: molti utenti non sanno perché vedono un annuncio, quali dati sono stati utilizzati o come controllare il targeting. Processi opachi aumentano la percezione di manipolazione.

Suggerimenti pratici

  • Raccogli i dati responsabilmente: limita i dati raccolti al minimo necessario, informa chiaramente gli utenti e offri controllo reale sulle preferenze di tracking e targeting.
  • Fai audit periodici: monitora chi raggiunge le campagne e chi viene escluso, correggendo eventuali bias o limitazioni involontarie.
  • Implementa strumenti di trasparenza: dai agli utenti modi chiari per comprendere e gestire la loro esperienza pubblicitaria, come link “Perché sto vedendo questo?” o impostazioni personalizzate.
  • Bilancia la rilevanza con il rispetto: targeting intelligente significa fornire valore, non solo visibilità, evitando sensazioni invasive.

Etica e intelligenza artificiale: La direzione futura del marketing

L’intelligenza artificiale non sparirà e di conseguenza nemmeno le implicazioni etiche che porta con sé. Nel marketing, abbiamo l’opportunità di definire come l’IA si manifesta nelle interazioni con le persone reali e quanta fiducia riesce a costruire o perdere nel processo. Questo ci richiede di porci domande, promuovere trasparenza e integrare l’etica fin dal principio in ogni progetto.

In SiteGround, l’IA è una parte integrante delle nostre soluzioni, con un approccio consapevole e responsabile:

  • Sicurezza web: AI Antibot blocca milioni di attacchi brute-force prima che raggiungano i siti dei clienti.
  • Registrazione domini: strumenti IA suggeriscono nomi di dominio rilevanti, memorabili e coerenti con il brand.
  • Creazione di contenuti e campagne: il Website Builder e lo Strumento di Email Marketing offrono strumenti di intelligenza artificiale integrati per produrre contenuti chiari, curati e pronti all’uso.

Ma l’efficienza non basta, infatti ci assicuriamo sempre che l’uso dell’IA sia etico e trasparente, rispettando principi fondamentali di privacy, equità e fiducia, affinché ogni interazione e decisione automatizzata sia sicura, supervisionata e allineata ai nostri valori.

Se sei a capo di una piccola o media impresa che vuole sfruttare l’intelligenza artificiale nel marketing senza rinunciare alla sicurezza, all’affidabilità e alla gestione responsabile dei dati, scegliere un hosting provider e servizi web esperti come SiteGround significa affidarsi a chi sa bilanciare tecnologia all’avanguardia e principi etici, accompagnandoti in ogni fase del tuo percorso digitale.

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Noel Nuccioni

Content Writer

Se non sta rincorrendo la frase perfetta, si sta probabilmente dedicando alle sue attività preferite: il viaggio e il cibo (preparazione e consumo). Ama imparare cose nuove - la piu recente è la programmazione - e passare il tempo all’aperto.

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