Rapporto sullo stato del passaggio da CPanel a Site Tools
Indice
È passato poco più di un anno da quando abbiamo lanciato la nostra nuova interfaccia: l’Area Cliente totalmente rinnovata e il Site Tools, entrambi sviluppati internamente per sostituire il cPanel. Nell’agosto 2019 abbiamo iniziato a caricare tutti i nuovi clienti sulla nuova interfaccia e subito dopo abbiamo iniziato a lavorare sulla migrazione dei vecchi clienti. Oggi tutti i nostri clienti stanno utilizzando la nuova Area Cliente e abbiamo anche convertito con successo più di 9000 server da cPanel a Site Tools.
Riguardando gli ultimi 12 mesi e considerando sia la complessità del processo di migrazione, sia le sfide alle quali il 2020 ci ha posto di fronte, credo che siamo riusciti a mantenere un ottimo ritmo di trasferimento. Questo risultato è stato ottenuto grazie all’enorme lavoro svolto da tutti i team coinvolti nel processo. Tuttavia, abbiamo ancora molti account e server da trasferire e molti di voi potrebbero chiedersi perché ci vuole così tanto tempo e quando arriverà il turno del proprio sito. Questo è il motivo per cui abbiamo deciso di raccontarvi ciò che abbiamo fatto nell’ultimo anno e quali sono le previsioni per i prossimi mesi.
L’innata complessità della migrazione
Non sorprende che la migrazione di oltre un milione di siti live da cPanel a Site Tools sia un processo estremamente complesso. Posso tranquillamente dire che, in termini di sforzi e risorse necessarie, è paragonabile alla creazione delle interfacce stesse. È una vera sfida spostare i siti da una piattaforma con una certa struttura a una nuova piattaforma con una impostazione completamente diversa, senza compromettere il funzionamento dei siti in alcun modo.
All’apparenza sembra che ci sia poca differenza tra i due framework: si passa da siti aggiuntivi all’avere tutti i siti sotto uno stesso tetto. In realtà questo significa che dobbiamo essere in grado di districare eventuali siti subordinati dall’account cPanel principale e ricrearli come account indipendenti nella nostra nuova piattaforma. E per illustrare quanto possa essere complesso questo processo per diverse configurazioni di siti, elencherò alcuni esempi di seguito:
Più domini aggiuntivi che utilizzano lo stesso database
Normalmente questa non è una cosa che non dovrebbe accadere poiché ogni sito, anche se aggiuntivo, dovrebbe utilizzare il proprio database. Tuttavia, questo era tecnicamente possibile con cPanel e ci sono siti impostati in questo modo dai nostri clienti. Quando un sito di questo tipo deve essere migrato, il nostro script di migrazione deve rilevare il caso specifico e creare un database separato per ogni sito e copiare i dati. Dopodiché lo script riconfigura automaticamente ogni sito per utilizzare il rispettivo database.
Applicazioni con percorsi assoluti nella loro configurazione
Un’altra cosa che lo script di migrazione deve correggere è il fatto che più applicazioni sono impostate per utilizzare percorsi assoluti nella loro configurazione. Il sistema deve rilevarli e, una volta che diventano siti indipendenti con diversi utenti , riconfigurarli automaticamente per utilizzare i nuovi percorsi di sistema.
Opzioni di configurazione infinite di domini aggiuntivi, parcheggiati e sottodomini
Per il processo di trasferimento, la sfida più grande sono il numero infinito di modi in cui gli utenti possono configurare (e talvolta rovinare) con cPanel i root path dei documenti per le diverse applicazioni quando utilizzano funzionalità di domini aggiuntivi, parcheggiati e sottodomini. Siamo riusciti a individuare oltre 30 diversi metodi “non ortodossi” di configurazione dei root path. Uno degli esempi più comuni è quando più di un dominio aggiuntivo è configurato per utilizzare la stessa cartella. Questo è un comune “hack” del sistema cPanel che le persone usano per parcheggiare un secondo dominio in un sito aggiuntivo – un’opzione che ufficialmente non sarebbe consentita in cPanel. Quindi, in tali configurazioni, il sistema deve decidere automaticamente a quale sito sta andando ciascun dominio e in quale ruolo (principale o parcheggiato). In alcuni casi la configurazione è così complessa che i domini non possono essere configurati automaticamente e la migrazione deve essere eseguita manualmente.
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