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Come funziona la SEO: Guida per principianti

Aug 08, 2025 9 min di lettura Noel Nuccioni
illustrazione sulla SEO di un sito web

In molti hanno la sensazione che la SEO sia un linguaggio criptico, fatto di algoritmi misteriosi e regole che cambiano ogni mese. Ed in parte è così. Ma per chi si prende il tempo di capire davvero come ragionano i motori di ricerca, tutto il resto – parole chiave, contenuti, link, ottimizzazioni tecniche – smette di essere un puzzle e inizia ad avere un senso chiaro.

In questa guida SEO, pensata per chi parte da zero, ti porteremo dentro la logica che guida Google e gli altri motori: Perché mostrano certi risultati e non altri? Cosa cercano davvero? Come possiamo guadagnare fiducia e visibilità? Una volta compresi questi meccanismi, fare SEO in modo efficace e duraturo non ti sembrerà più un lavoro da esperti, ma un processo naturale e (quasi) creativo.

Cosa è la SEO e come funziona: una spiegazione facile

SEO — acronimo di Search Engine Optimization, cioè ottimizzazione per i motori di ricerca — è l’insieme di tecniche e accortezze che è bene prendere se si vuole comparire tra i primi risultati di ricerca su internet.

screenshot della pagina dei risultati Google per la ricerca "ricetta ragù di carne"

In questo esempio, le pagine di Giallozafferano, Casa Pappagallo, e Cookaround hanno dimostrato a Google che meritano la sua attenzione, almeno per la ricerca “ricetta ragù di carne”.

Puoi immaginare il web come una gigantesca biblioteca, con miliardi di libri – le pagine dei siti – disposti sugli scaffali. Google e gli altri motori di ricerca sono come bibliotecari che devono capire, in una frazione di secondo, qual è il libro più utile da darti quando gli chiedi qualcosa.

La SEO aiuta il bibliotecario di turno (Google, Firefox, Safari, ecc) a notare il tuo sito, capirne il contenuto e decidere se vale la pena mostrarlo tra i primi risultati.

In pratica, fare SEO significa rendere il tuo sito web più visibile nei risultati di ricerca quando qualcuno cerca un prodotto, un servizio o un’informazione che tu offri. È un modo di comunicare strategicamente con Google, attraverso la qualità dei propri contenuti, la struttura tecnica del sito e le buone relazioni online.

Potresti pensare che la SEO sia qualcosa da grandi aziende, ma in realtà è essenziale anche per i business più piccoli. È vero che il modo di fare SEO per le piccole imprese non è lo stesso che usano le grandi multinazionali e necessita di alcune accortezze, ma ciò non cambia è che un sito ben ottimizzato è fondamentale per attirare nuovi clienti, senza dover pagare per ogni click.

Come funzionano i motori di ricerca?

Passiamo ora alla prossima domanda essenziale per capire come funziona la SEO, ovvero: Come funzionano esattamente i motori di ricerca? Per rispondere a questa domanda ci concentreremo su Google, perché è il motore di ricerca più utilizzato – in Italia ha oltre il 90% del mercato.

Torniamo alla nostra biblioteca infinita. Dobbiamo immaginarcela fatta di corridoi e scaffali che cambiano e si riassestano ogni secondo, in base a ciò che milioni di persone cercano nel mondo.

Per riuscire a proporci i risultati giusti, i bibliotecari – Google, Firefox, ecc – fanno uso di robot esploratori, detti crawler. Questi bot zampettano senza sosta da un sito all’altro, seguendo i collegamenti, raccogliendo informazioni su ogni pagina che trovano. Quando un crawler scopre una nuova pagina, ne analizza il contenuto e lo inserisce in un gigantesco indice, una sorta di archivio universale che Google usa per ordinare il sapere del web.

Quando qualcuno propone una domanda a Google, l’algoritmo seleziona dall’indice le pagine che sembrano più pertinenti e le presenta in ordine di merito nella pagina dei risultati, anche detta SERP (Search Engine Results Page).

Ma come decide Google quali sono le pagine migliori? In base a criteri sempre in evoluzione, ma guidati da principi piuttosto stabili. Il primo tra tutti è la rilevanza: fornire all’utente ciò che sta realmente cercando – o almeno quello che Google stesso interpreta essere tale. 

Per determinare questa rilevanza, non bastano le parole chiave. La rilevanza indica anche la capacità di rispondere a un bisogno, a una domanda, a un intento di ricerca. Nel mondo SEO si considerano quattro intenti principali:

  • Informativo: è quello di chi vuole capire o informarsi su qualcosa
screenshot della pagina dei risultati Google per la ricerca "differenza tra prosecco e spumante". I risultati dimostrano un intento di ricerca informativo.
  • Commerciale : quello di chi vuole confrontare opzioni per le proprie spese, ma non è ancora pronto a concludere.
screenshot della pagina dei risultati Google per la ricerca "aspirapolvere senza fili migliore". I risultati dimostrano un intento di ricerca commerciale.
  • Transazionale: quello di chi è già pronto a comprare
screenshot della pagina dei risultati Google per la ricerca "robot per piscina Wybot C1". I risultati dimostrano un intento di ricerca transazionale.
  • Navigazionale: quello di chi sta cercando una pagina specifica (solitamente una pagina di login)
screenshot della pagina dei risultati Google per la ricerca "facebook login". I risultati dimostrano un intento di ricerca navigazionale.

Capire a quale intento corrisponde una ricerca è essenziale per proporre contenuti che rispondano esattamente a ciò che l’utente si aspetta. 

Ma mentre parole chiave e intento di ricerca aiutano Google a determinare che tipo di contenuti mostrare, non aiutano nel determinare di chi fidarsi. Per valutare questo, gli esperti SEO hanno determinato che Google utilizza un sistema chiamato NEATT, un acronimo inglese che racchiude cinque concetti fondamentali (qui riportati in italiano per una maggiore chiarezza):

  • Notabilità – Fonti riconosciute nel settore
  • Esperienza – Fonti che hanno competenze ed esperienze diretta in ciò di cui parlano
  • Autorevolezza – Fonti che altri siti citano o linkano
  • Affidabilità – Fonti il cui contenuto è verificabile e sicuro
  • Trasparenza – Fonti che comunicano chiaramente chi sono, cosa fanno e perché lo fanno

La SEO è quindi uno strumento per dimostrare che rispettiamo questi criteri e che quindi i nostri contenuti hanno un vero valore.

Facciamo però degli ultimi appunti prima di passare a come fare SEO. La SEO non è una formula magica né tantomeno un assioma sempre vero. È un viaggio lento, paziente, ma duraturo. Prima di procedere, è importante chiarire alcune verità:

  • Richiede tempo. In genere, occorrono dai 3 ai 6 mesi per vedere i primi frutti.
  • La SEO produce effetti a lungo termine. Mentre la pubblicità a pagamento si interrompe appena smetti di investire, una buona strategia SEO può portare traffico nel tempo.
  • Non dà garanzie. Non ci sono formule magiche che possano promettere il primo posto su Google. Bisogna conoscere le regole e giocare al meglio.
  • Richiede risorse o investimenti per creare contenuti di qualità.
  • È in continua evoluzione, di proposito, per evitare manipolazioni e offrire risultati sempre più utili. Se vuoi navigare le correnti della SEO devi muoverti e cambiare il tuo corso all’occorrenza.

Mentre l’algoritmo evolve – oggi ad esempio i trend SEO stanno dando sempre più spazio ai contenuti generati dagli utenti e alle panoramiche AI – questi fondamenti rimangono la bussola per orientarsi.

Ottimizza l’organizzazione del tuo sito: la SEO Tecnica

Entreremo nel cuore tecnico del sito: come organizzare il tuo sito per la SEO, partendo dalle basi. Una buona struttura è invisibile all’occhio, ma essenziale per tenere insieme tutto, soprattutto con l’ascesa dell’intelligenza artificiale e dei contenuti generati in automatico.

La SEO tecnica si occupa di ottimizzare ogni elemento che permette a Google e agli altri motori di ricerca di trovare, scansionare, comprendere e indicizzare facilmente le tue pagine.

La facilità di scansione e indicizzazione è importante perché, vista la quantità enorme di siti e pagine internet, i motori di ricerca non possono permettersi di esplorarli tutti. Subentra quindi il crawl budget, la quantità di pagine e tempo che verranno dedicati a ciascun sito. Ne consegue che, se il tuo sito è lento, caotico o pieno di errori, rischi che Google lo visiti poco e male.

Ecco perché curare la SEO tecnica è essenziale: è il modo per assicurarti che il tuo sito sia accessibile, veloce e comprensibile per i motori di ricerca. Vediamo a quali aspetti prestare attenzione per garantire una buona SEO tecnica.

  • 1. Velocità del sito: Usa strumenti come PageSpeed Insights per scoprire quanto è veloce il tuo sito e cosa puoi migliorare.
  • 2. Mobile-first: Il tuo sito deve funzionare perfettamente da mobile: testi leggibili, immagini leggere, pulsanti cliccabili.
  • 3. Riduzione degli errori: Errori come le pagine 404 (pagina non trovata) o i 500 (errore del server) sono come strade interrotte nella tua città digitale. Impediscono la navigazione e danneggiano la fiducia dell’utente. 

Un servizio di hosting stabile e al passo con i tempi, come SiteGround, può fare la differenza, garantendo al tuo sito ottime prestazioni in quanto a velocità ed esperienza di navigazione senza intoppi.

Una volta assicurate delle solide fondamenta, potrai iniziare a migliorare l’architettura del tuo sito per renderlo ancora più attraente agli occhi di Google:

  • La sitemap XML è la mappa che aiuta Google a trovare ogni pagina del tuo sito, fondamentale per la corretta indicizzazione 
  • Il file robots.txt, sempre essenziale all’indicizzazione, indica invece ai crawler dove possono o non possono entrare.
  • Architettura del sito: pagine collegate in modo logico, menu chiari, link interni coerenti, contenuti strutturati in categorie, sottocategorie e pagine correlate. Tutto aiuta i crawler a orientarsi.
  • Dati strutturati: utilizza il format schema.org per far si che i tuoi contenuti siano facili da capire per Google e per aumentare le probabilità che vengano mostrati nei cosiddetti rich snippet.
  • I backlink interni aiutano Google a capire quali contenuti sono collegati e quali sono più importanti.
  • Organizzare i contenuti in cluster tematici significa creare gruppi di articoli o pagine legati a uno stesso argomento principale. Questo viene interpretato come un segnale di competenza e autorevolezza.

Se vuoi saperne di più riguardo i meta dati e l’uso dei meta tag per l’ottimizzazione della SEO, puoi approfondire leggendo il nostro articolo.

Valorizza quello che scrivi: la SEO on-page

Adesso che abbiamo visto come prenderci cura delle fondamenta con la SEO tecnica, passiamo alla SEO on-page, cioè all’interno della pagina stessa che stiamo cercando di ottimizzare.

Anche se la selezione delle parole chiave – e la loro inclusione nei contenuti – è un requisito cardine, da sole non bastano a far germogliare la visibilità di una pagina.

Tutto comincia dal capire cosa vuole davvero sapere chi digita una frase nella barra di ricerca. Come menzionavamo prima, saper interpretare l’intento di ricerca ci serve a capire che tipo di contenuti proporre per le varie parole chiave. Vediamo degli esempi di contenuto per ciascuno degli intenti con la stessa parola chiave “caffè artigianale”.

  • Informativo: Articolo blog “Cosa significa davvero caffè artigianale? Una guida per intenditori”
  • Commerciale: Lista comparativa “I 7 migliori caffè artigianali da provare nel 2025 (secondo veri baristi)”
  • Transazionale: Pagina prodotto “Miscela Intensa – 250g di caffè arabica artigianale”
  • Navigazionale: Home ottimizzata per “Caffè Artigianale [Nome brand]”

Considerando questi intenti potremo scrivere il contenuto secondo tre direttive:

  • Tipo di contenuto: Cosa si aspetta l’utente? Un articolo, una pagina prodotto, una lista di paragone?
  • Formato: Quello più utile a risolvere i dubbi dell’utente per l’intento specifico: un elenco, un confronto, una top 10, una recensione, o una guida dettagliata?
  • Angolazione: Il dettaglio che nessun altro offre, che mette in chiaro i veri dubbi del lettore.

Ora che abbiamo capito l’essenza, passiamo alla forma.

Titolo Deve attirare lo sguardo, incuriosire, far fermare chi passa. Usa la parola chiave principale, magari una o due varianti, ma resta naturale. Massimo 60 caratteri, così che Google lo mostri tutto, senza tagliarlo come una frase interrotta a metà.
Meta descrizione Entro 155 caratteri, spiega perché vale la pena cliccare. Usa un tono attivo, diretto, con una call-to-action chiara. Niente keyword stuffing.
URL Breve, chiaro, denso di significato. Elimina parole inutili, lascia solo l’essenziale.
Per esempio, non: /blog/guida-aggiornata-2025-caffe-arabica-come-fare-scegliere-il-migliore
Molto meglio: /blog/guida-caffe-arabica
Struttura Spezza il testo, fai respirare il lettore con titoli e sottotitoli ben organizzati, paragrafi brevi, elenchi puntati. Aiuta l’occhio e l’attenzione a trovare rapidamente ciò che serve.
Immagini Dovrebbero avere una funzione narrativa, non solo estetica. Usa screenshot, esempi reali, scatti originali. Salvale in formato .webp, leggero e ottimizzato, e rinominale con parole chiave descrittive. Il testo ALT è il tuo modo per raccontare a chi non può a visualizzare l’immagine (e all’algoritmo) cosa rappresenta.
Link interni Collega le tue pagine tra loro con ancore descrittive e pertinenti. 
Non: Clicca qui
Meglio: Leggi la guida completa alle migliori varietà di caffè
Parole chiave Devono fondersi con il testo, scorrere insieme alla narrazione. Inseriscile nei punti chiave (titolo, H1, paragrafi iniziali), ma senza forzature.

Migliora la tua reputazione: la SEO off-site

Il prossimo step nella SEO comprende tutto quello che non vive tra le mura del tuo sito, ma piuttosto nel mondo virtuale al di fuori. La SEO off-page riguarda la reputazione di un sito, ciò che gli altri raccontano di noi.

Google misura questa reputazione attraverso i backlink, i collegamenti da altri siti al tuo. Ogni link funge da raccomandazione, da attestato di fiducia. Più autorevoli sono le voci che parlano di te, meglio per il tuo posizionamento.

Ma attenzione: i link autentici si guadagnano con contenuti che valgono e risorse che risolvono problemi. Per poter incoraggiare gli altri siti a linkarti, usa questa strategia:

  • Crea risorse linkabili: strumenti gratuiti, infografiche, statistiche, guide approfondite.
  • Collabora con partner del tuo settore: blogger, riviste di nicchia, creatori di contenuti.
  • Cerca pertinenza, non solo visibilità: un link da un sito affine al tuo argomento è molto meglio di dieci link fuori tema.
  • Controlla traffico e autorevolezza: se un sito riceve visite reali, viene citato spesso, ha una buona reputazione online, allora vale la pena essere menzionati lì.

Ricorda che la SEO off-site richiede una struttura solida a sostenerla. Prima assicurati di avere una buona SEO tecnica e SEO on-page, poi passa all’off-site.

Errori comuni da evitare quando fai SEO da solo

Fare SEO senza l’intervento di esperti è certamente possibile, ma ogni passo richiede attenzione, e basta poco per perdersi. La buona notizia è che molti degli errori più gravi sono evitabili. Passiamo in rassegna alcuni degli errori che vediamo più spesso in chi sta curando da solo la SEO del proprio sito:

  1. Riempire le pagine con le stesse parole chiave in ripetizione, senza logica e senza pietà per il lettore. Google sa riconoscere un contenuto pensato per gli algoritmi e non per gli esseri umani, e penalizza i contenuti gonfiati di troppe keywords.
  2. Ignorare l’intento di ricerca: I contenuti che non rispondono a ciò che l’utente sta davvero cercando sono pessimi per apparire nei risultati e mostrano ai lettori che non hai interesse per loro.
  3. Dimenticare la tecnica: Una pagina lenta, piena di errori, senza struttura chiara o senza versioni mobile è un invito al fallimento. Se Google fatica a leggere il tuo sito, non lo mostrerà. E se l’utente si innervosisce dopo due secondi, se ne andrà.
  4. Scordarsi di analizzare i propri risultati. Fare SEO senza controllare i risultati è come navigare senza bussola. Strumenti come Google Search Console, Google Analytics, Ahrefs o SEMrush esistono per un motivo. Usali, guarda cosa funziona, cosa no, a cosa rispondono bene gli utenti. E migliora.
  5. Voler tutto e subito. I frutti della SEO arriveranno e saranno duraturi, basta avere pazienza e costanza.

Gli ultimi consigli per ottimizzare un sito per la SEO

Come abbiamo visto in questo articolo, la SEO non è un trucco, è una costruzione paziente. Richiede contenuti chiari, struttura solida, performance tecniche impeccabili. 

Tutto questo può diventare molto più semplice se scegli gli strumenti giusti. Il Website Builder di SiteGround è pensato proprio per questo: ti aiuta a creare un sito già ottimizzato per la SEO, anche se non sei un esperto di codice o design.

Grazie alla scrittura assistita da intelligenza artificiale, puoi generare sezioni del tuo sito che siano non solo ben scritte e strutturate per la massima leggibilità. E sotto la superficie, l’infrastruttura dell’hosting SiteGround garantisce velocità di caricamento elevate, sicurezza avanzata e una stabilità che non ti abbandona nei momenti cruciali.

In altre parole: contenuto e contenitore lavorano finalmente insieme. Se vuoi davvero che il tuo sito emerga tra i risultati di ricerca, inizia con un sistema che ti offre le fondamenta tecniche già pronte – così tu potrai concentrarti su ciò che conta davvero: raccontare la tua storia, nel modo più efficace possibile.

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Noel Nuccioni

Content Writer

Se non sta rincorrendo la frase perfetta, si sta probabilmente dedicando alle sue attività preferite: il viaggio e il cibo (preparazione e consumo). Ama imparare cose nuove - la piu recente è la programmazione - e passare il tempo all’aperto.

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